Caso Studio SEO: recupero posizionamento sito in declino

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Oggi vi presento un caso studio SEO dove, in molte situazioni, ho adottato approcci controcorrente.

Ripristino di un Sito Web in Declino

Vi parlerò di un sito web che nel corso del tempo ha perso traffico, visibilità e autorevolezza, e che, con non pochi sforzi, sono riuscito a far risalire.
La situazione di partenza si presentava, come nella maggior parte dei casi difficili, piuttosto complicata.

Il Problema Iniziale

In effetti, quando si verifica una perdita così graduale e costante, le variabili da considerare sono davvero numerose, dalle più semplici alle più drastiche.

Come potete vedere dall’immagine, da luglio 2021 ad agosto 2023 la situazione era veramente critica: il sito era passato dall’avere un buon traffico e generare richieste di servizi all’essere totalmente invisibile e, ovviamente, a non produrre più alcun lead.

Le Prime Azioni: Audit SEO

In questi casi, le prime azioni che intraprendo sono ovviamente delle Audit SEO. Sono queste che possono fornire indicazioni preliminari su cosa stia accadendo e su quali azioni sarebbe corretto intraprendere per recuperare il traffico perso.

Inizialmente, è stata condotta un’audit sulla struttura del contenuto e sui testi delle pagine. L’audit ha evidenziato alcune azioni da implementare, ma sapevo già che non avrebbero sortito effetti significativi. Infatti, in questi casi, non basta risolvere qualche link rotto o altri piccoli problemi on-page per risolvere la situazione.

Purtroppo, non funziona così! È ovvio che alcune cose vanno sistemate, altrimenti anche le azioni successive potrebbero essere invalidate.

Analisi dei Link in Entrata

L’azione successiva è stata un’ulteriore audit SEO, questa volta focalizzata sui link in entrata. So che molti non valutano questo aspetto, ma avendo fatto link building per più di 10 anni, sono perfettamente consapevole del peso di questa tecnica e di quanto possa incidere positivamente e/o negativamente a seconda dei casi.

Da questa Audit SEO sui link, mi sono accorto che il profilo dei link in entrata non era poi così performante.

C’erano link su siti di article marketing e link creati su siti PBN, ovvero network di siti creati con il solo scopo di inserire articoli con link verso altri siti.

In poche parole, c’era tantissima “spazzatura” che puntava al sito del mio cliente e pochi link che potessero realmente apportare valore. Non che questo genere di siti sia da demonizzare, ma in particolare, i siti che puntavano al sito del mio cliente erano chiaramente delle farm di link. Siti creati con un solo scopo!

Nell’immagine qui sotto, fra l’altro, potete vedere anche che in molti casi i domini che linkavano avevano valori e metriche veramente bassi. Questo non è affatto un buon segnale.

Strategia di Link Building

La prima azione fatta quindi è stata quella di creare un flussi di link che potesse risollevare il profilo link del cliente,. La campagna di link building è durata qualche mese.

Anche qui sapevo perfettamente che non avrei visto alcun risultato a breve termine, la SEO è una strategia a lungo termine, quindi ho continuato a lavorare sul sito su più fronti e su più topic per vedere come reagiva.

Quindi, sebbene moltissimi siti ricevessero link con valori bassi (è la normalità delle cose), pur diluendo il profilo di link, le pagine non reagivano. A questo punto, occorreva una call seria con il cliente perché, nonostante mi dedicassi ad alcune parti del sito, questo non reagiva e la cosa non mi piaceva. Anzi, a dirla tutta, certe volte, anche a fronte di cambi nelle URL per staccarmi dai link in ingresso, vedevo un miglioramento che poi veniva vanificato dopo qualche giorno.

Era ovvio che stavo solo lottando con un algoritmo che aveva già preso le sue decisioni, quindi necessitava un’azione molto più corposa e impattante.

In accordo con il cliente abbiam ostoppato la link building e ad aprile del 2022 ho condotto un’analisi SEO sulle opportunità presenti sul mercato e che avrebbero potuto risollevare il sito e il business del cliente.

Ne è emerso che il sito aveva miliardi di opportunità nel mercato e che molti servizi dovevano essere ristrutturati perché non più in linea, per competitività, con quelli dei competitor in SERP. Da questo ho prodotto innumerevoli file come quello che vedete qui sotto, che mi hanno fatto capire in che modo avrei potuto cambiare la struttura del sito e il contenuto delle pagine per ottenere dei risultati.

In poche parole, ho ristrutturato completamente un intero sito, tenendo conto del suo passato e delle sue URL che ormai avevo ben chiare.

A scriverlo sembra un lavoro facile e veloce, ma vi assicuro che ci vuole del tempo e tantissima esperienza, perché prendere abbagli è un attimo.

Implementazione e Content Marketing

Fatto questo, abbiamo attivato il team del cliente per la realizzazione delle pagine e dei testi, fornendo istruzioni dettagliate su come procedere. In concomitanza a questo, abbiamo avviato un’azione content con i nostri servizi di Content marketing, iniziando a lavorare con il blog sul sito del cliente, inserendo 4 articoli al mese con focus sull’ampliamento dei topic interessanti per il cliente.

Risultati SEO

Ad oggi, il risultato dell’azione SEO è quello che vedete nell’immagine, e il cliente è tornato a ricevere lead e contatti in target con un tasso di conversione organico che si aggira intorno al 3%.

Questo caso studio dimostra come, in situazioni di declino SEO significativo, sia necessario un approccio olistico e talvolta non convenzionale per ripristinare la visibilità e le performance di un sito web.

Per ottenere risultati quindi ci siamo stati più di un anno ma il cliente adesso è ripagato di tutto quello che ha investito 🙂

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